Commissione parlamentare speciale temporanea, che (non) era possibile non creare
Il 1 Luglio 2022 il Consiglio Supremo dell’Ucraina (CSU; il parlamento ucraino) ha istituito una Commissione speciale temporanea sulle questioni di diritto internazionale umanitario e diritto penale internazionale nell’ambito dell’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina (da qui in poi Commissione). La Commissione è stata autorizzata a lavorare per un anno, e il 23 Agosto 2023 il presidente del CSU ha annunciato in sessione plenaria la cessazione della sua attività. Quale eredità lascia la Commissione? A quanto pare molto modesta.
I principali compiti della Commissione erano:
- Preparare e completare progetti di legge e altri atti del Consiglio Supremo dell’Ucraina su: implementazione dei principi e delle norme del diritto umanitario internazionale e del diritto penale internazionale, che regolano la condotta delle parti in conflitto e che stabiliscono la responsabilità per il compimento di crimini internazionali; rispetto e protezione dei diritti e della libertà di chi, si trova nella regione in cui sono in corso le azioni di guerra e nei territori temporaneamente occupati (popolazione civile, feriti e ammalati, prigionieri di guerra e altri), protezione degli oggetti civili, compresi i beni culturali, durante lo stato di guerra;
- Realizzazione di un’indagine preliminare e preparazione degli esiti dei progetti dei programmi interstatali, presentazione dell’approvazione sull’obbligo degli accordi internazionali dell’Ucraina, denuncia dei trattati internazionali dell’Ucraina su questi temi;
- Realizzazione di una collaborazione con il Gabinetto dei Ministri dell’Ucraina, con il Delegato del Consiglio Supremo dell’Ucraina per i diritti dell’uomo per le questioni del rispetto e della difesa dei diritti e della libertà dell’uomo e del cittadino nella zona in cui sono in corso azioni di guerra e nei territori temporaneamente occupati (popolazione civile, feriti e malati, prigionieri di guerra e altri).
Ognuno di questi compiti appare importante e urgente in considerazione del fatto che al momento dell’istituzione della Commissione l’Ucraina già da molto tempo si trovava nel vortice del conflitto armato scatenato dalla Federazione Russa, che il 24 febbraio 2022 ha assunto un’ampia portata. In tali circostanze l’istituzione di una struttura parlamentare speciale, che si occupasse delle questioni di diritto umanitario internazionale e di diritto penale e della garanzia dei diritti umani nella zona delle azioni di guerra e nei territori temporaneamente occupati, sembrava un passo del tutto razionale e giustificato. Tuttavia l’effettiva attività della Commissione è risultata molto lontana da ciò che si potrebbe definire un efficace adempimento dei compiti che aveva stabilito la Commissione.
In primo luogo, la Commissione è stata definita comitato principale per un solo progetto di legge, ed esattamente il progetto di legge “Sull’applicazione e l’osservanza delle norme del diritto internazionale umanitario in Ucraina” № 8628 del 6 dicembre 2022. Non è chiaro perché inoltrela Commissione non sia stata definita comitato principale, ad esempio, per i numerosi progetti di legge sull’inserimento di emendamenti nel Codice penale Ucraino (CPU), relativi alla situazione del conflitto armato. Ad esempio, il progetto governativo della Legge “Sull’inserimento di emendamenti al Codice penale dell’Ucraina e al Codice di procedura penale dell’Ucraina № 7290 del 15 aprile 2022” (prevede ampie modifiche al CPU, chiamate ad armonizzare le sue posizioni con le norme del diritto penale internazionale sulla questione della responsabilità per il crimine di genocidio, per i crimini contro l’umanità, per i crimini di guerra e i crimini di aggressione). Il progetto di Legge “Sull’inserimento di emendamenti al Codice Penale dell’Ucraina riguardo il trasferimento coatto di persone al di fuori del territorio dell’Ucraina” № 9204 del 13 aprile 2023 o progetto di Legge “Sull’inserimento di emendamenti al Codice Penale dell’Ucraina e altri atti legislativi dell’Ucraina relativi all’attuazione della mobilitazione forzata in formazioni armate illegali o formazioni militarizzate, create nei territori temporaneamente occupati, e/o formazioni armate o militarizzate dello stato aggressore” № 8325 del 30 dicembre 2022.
In secondo luogo, la Commissione non è riuscita nemmeno nell’ “avanzamento” dell’unico progetto di legge, rispetto al quale era commissione principale. La Commissione aveva operativamente raccomandato di approvare il progetto di legge № 8628 in prima lettura (come base) già il 26 dicembre 2022, tuttavia in seguito è stato rimandato nel “cassetto” parlamentare e finora resta immobile.
In terzo luogo, per la valutazione di una serie di progetti di legge, come il progetto della Legge “Sull’inserimento di emendamenti al Codice Penale e al Codice di procedura Penale dell’Ucraina per il perfezionamento della responsabilità per attività di collaborazionismo e reati penali connessi” № 7570 del 20 luglio 2022, la Commissione è stata designata non come principale, ma come un altro comitato. Tuttavia, per nessuno di essi la Commissione ha potuto fornire una conclusione sulla possibilità di approvazione in prima lettura.
In quarto luogo, il resoconto della Commissione sulle conclusioni della sua attività produce una stranissima impressione. Ad esempio, una sua parte significativa è dedicata alla partecipazione dei membri della Commissione a diverse iniziative e incontri, la cui tematica è legata all’aggressione armata russa contro l’Ucraina. D’altronde, è difficile capire come questo abbia contribuito concretamente, ad esempio, alla realizzazione di un compito della Commissione come l’implementazione dei principi e delle norme del diritto umanitario internazionale e del diritto penale internazionale. Una parte ancora più consistente del resoconto è di fatto costituita da informazioni statistiche generalizzate, fornite dagli organi del potere esecutivo, ad esempio, l’informazione sulla quantità di procedimenti penali rispetto ai reati penali commessi in relazione al conflitto armato o sul numero di sfollati interni. D’altra parte, dal resoconto non è chiaro per esempio, come la Commissione abbia esattamente cooperato con il Delegato del Consiglio Supremo dell’Ucraina sui diritti dell’uomo sull’osservanza e difesa dei diritti e delle libertà dell’uomo e del cittadino nella zona delle azioni di guerra e nei territori temporaneamente occupati, sebbene tale cooperazione sia direttamente menzionata tra i compiti principali della Commissione.
Perciò, in conclusione, bisogna constatare che l’attività della Commissione è diventato uno dei numerosi esempi nella storia del parlamentarismo ucraino, in cui un’idea razionale ed utile, purtroppo, non trova la dovuta attuazione nella vita, e la sua bassissima efficacia è prova che le questioni del diritto umanitario internazionale e del diritto criminale non hanno proprio ricevuto da parte del parlamento quell’attenzione che avrebbero dovuto ricevere, considerando che l’Ucraina è già il decimo anno che si trova in uno stato di conflitto armato internazionale.