Problemi irrisolti di tutela dei diritti dei prigionieri di guerra e dei detenuti civili: il ruolo del Comitato Internazionale della Croce Rossa
Nella tutela dei diritti delle persone in tempo di guerra, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) svolge un ruolo speciale. Il diritto umano internazionale e il suo fondamento, la Convenzione di Ginevra, hanno consolidato lo status del CICR come organizzazione autonoma neutrale, che garantisce la protezione umanitaria e l’assistenza alle vittime di guerra e di violenza armata. Tutta una serie di compiti e autorizzazioni del CICR sono stati definiti direttamente nella Convenzione di Ginevra, dedicati alla tutela dei diritti dei prigionieri di guerra e della popolazione civile.
L’invasione su vasta scala delle truppe russe in Ucraina ha inasprito problemi, quali l’occultamento da parte dello stato-aggressore di informazioni su prigionieri di guerra e detenuti civili dell’Ucraina; il divieto a queste persone di scrivere ai loro parenti; le detenzioni illegali di civili; le torture, oppure il trattamento disumano o che umilia la dignità nei luoghi di detenzione forzata; morti di malati e feriti in cattività a causa della inadeguata assistenza medica. Nelle condizioni, in cui le autorità della FR rifiutano di riconoscere questi problemi nei confronti dei prigionieri di guerra e dei civili ucraini, il ruolo del CICR nella loro soluzione è obiettivamente in aumento. Tuttavia, l’analisi dell’attività del CICR dal marzo del 2022 ha individuato alcune funzioni di questa organizzazione che, purtroppo, restano ancora irrealizzate.
Innanzitutto, bisogna osservare nei processi diplomatico-umanitari l’assenza dello stato-protettore, che non è stato ancora nominato. Il ruolo dello stato-protettore nel controllo del rispetto delle norme del diritto umanitario internazionale è difficile da sottovalutare. Ad esempio, proprio questo può nominare dei delegati appositi per la tutela degli interessi dell’Ucraina nella FR. Nella procedura di nomina dello stato-protettore, il CICR ha delle autorizzazioni speciali nel caso in cui le parti in guerra non possano accordarsi sulla nomina di tale stato. Abbiamo osservato una situazione di questo tipo nel 2022, quando la parte russa ha rifiutato di riconoscere la Svizzera come protettrice, nonostante la proposta da parte dell’Ucraina. In questo caso, il CICR possedeva le autorizzazioni per proporre alle parti del conflitto di assumere le funzioni di stato-protettore (ovvero, di agire come sostituto) e condurre le consultazioni con le parti sopramenzionate. Tuttavia, non abbiamo ancora alcuna informazione su tali azioni del CICR, previste dal Protocollo aggiuntivo (1977).
Al problema della mancanza di uno stato-protettore ne è strettamente legato un altro. La missione del CICR non ha accesso a tutti i luoghi di reclusione russi, in cui sono trattenuti i prigionieri di guerra e i civili ucraini. Secondo le nostre stime, tale accesso è garantito solo ad una esigua parte dei cittadini dell’Ucraina, che sono trattenuti in luoghi di reclusione forzata nel territorio della FR e nei territori occupati dell’Ucraina. Secondo la stima del Centro per le libertà civili, i soldati russi e i servizi speciali hanno rapito e trattenuto per molto tempo almeno duemila ucraini non combattenti. Nella banca dati di T4P, questo numero supera i 4700. I rappresentanti delle autorità russe rifiutano di fornire le informazioni sui detenuti ucraini perfino ai loro parenti più stretti, che hanno certificato i rapporti familiari con i documenti. In condizione di mancanza di accesso del CICR a tutti i detenuti, questo significa, che le autorità della FR possono nascondere senza controllo i luoghi di reclusione degli ucraini e agire a proprio piacimento. Il CICR conferma la presenza di questo problema. Così il 16 ottobre 2022, nel comunicato stampa dell’organizzazione è stato detto: “Al CICR non è stato ancora fornito il libero accesso per eseguire le regolari visite di tutti i prigionieri di guerra nell’ambito di questo conflitto armato internazionale. E questo, nonostante i quasi otto mesi di insistenti richieste da parte dei nostri collaboratori per visitare tutti i luoghi di internamento e di detenzione per arresto”. Come risultato dell’assenza di controllo da parte delle organizzazioni mondiali, i prigionieri ucraini vengono torturati nei luoghi di detenzione, il che viene testimoniato dalle regolari pubblicazioni di fotografie di prigionieri di guerra e civili ucraini picchiati sui social network russi. Considerando, che il CICR ha ottenuto per la prima volta l’accesso ai luoghi di detenzione russi solo nel dicembre del 2022, il destino dei prigionieri ucraini in futuro dipenderà in gran parte proprio dall’espansione dell’attività del CICR in questa direzione.
Un problema altrettanto importante è l’assenza di commissioni mediche miste, la cui attività è regolamentata dall’Appendice II “Disposizioni sulle commissioni mediche miste” alla Convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra. Le commissioni costituiscono un elemento fondamentale, quando si tratta della possibilità di rimpatriare i prigionieri di guerra già durante il conflitto armato. Proprio alle commissioni mediche miste vengono affidate visite regolari ai prigionieri di guerra con la seguente definizione: chi è gravemente malato o ferito e chi è soggetto al rimpatrio immediato o all’ospedalizzazione in un paese neutrale.
Nei realia dell’Ucraina, il problema di costituire delle commissioni è legato non solo alla potenziale durata della selezione dei rappresentanti dei paesi indipendenti e dei loro vice, ma anche, ancora una volta, all’assenza di uno stato protettore. E intanto l’assenza di commissioni mediche miste porta a gravi conseguenze per persone concrete, in quanto il paese-aggressore non libera volontariamente i feriti e i malati gravi. Il triste risultato sono casi di malattie gravi, disturbi mentali e persino di morte di ucraini nella prigionia russa.
Il CICR a volte usa un lessico, che è oggettivamente diretto a fornire a tali azioni da parte russa, che violano il diritto umanitario internazionale, lo status di comuni e normali. Così, il CICR ha scritto sull’internamento durante questa guerra, sebbene la procedura di internamento non sia stata rispettata da parte russa. Precedentemente abbiamo già citato il comunicato stampa del CICR del 16 ottobre 2022 “Russia-Ucraina: il CICR è pronto a visitare tutti i prigionieri di guerra, ma ai nostri collaboratori serve l’accesso”.
La Convenzione (IV) sulla tutela della popolazione civile in tempo di guerra prevede in singoli casi l’internamento di civili. Tuttavia, i cittadini dell’Ucraina non sono stati ufficialmente internati in Russia. Le disposizioni previste dall’articolo 42 della Convenzione sull’internamento non sono state adottate, ai cittadini dell’Ucraina rapiti non è stato concesso il diritto alla contestazione delle decisioni di internamento. Le decisioni sull’internamento devono essere prese in conformità alla normale procedura. Questa norma non è stata rispettata dalla parte russa, poiché le procedure di internamento non sono state stabilite.
Sono necessarie azioni urgenti e forti per risolvere questi problemi. La loro irrisolutezza causa sofferenze a decine di migliaia di persone, e nessun motivo politico o burocratico può giustificarlo. Il CICR non può risolvere autonomamente alcuni di questi problemi, nonostante i suoi sforzi. Considerando la lunga tradizione, il CICR non agisce pubblicamente. Ma questo non deve impedire ad altre organizzazioni, in particolare a quelle per la tutela dei diritti, di attirare l’attenzione verso questi punti dolenti. È il momento di consolidare gli sforzi della comunità internazionale per la difesa dei diritti, delle organizzazioni mondiali per attirare l’attenzione ai problemi e per collaborare con il CICR ad adempiere alle sue funzioni. È necessario il costante dialogo tra il CICR e le parti interessate, che preveda la prontezza del CICR ad ascoltare gli argomenti motivati e a rispondervi pubblicamente.