Le forze armate della FR hanno usato la violenza sessuale come arma contro la Nazione ucraina
Dall’inizio dell’aggressione militare su vasta scala della FR al 28 aprile 2023, le forze dell’ordine ucraine hanno rilevato 182 fatti di violenza sessuale legata al conflitto (VSLC).
L’hanno subita 46 uomini e 136 donne. Inoltre, 13 erano minorenni: 12 ragazze e un ragazzo. Si tratta di diversi tipi di VSLC: stupro, mutilazione o violenza sugli organi genitali, denudamento forzato, minacce e tentativi di stupro, costrizione a guardare l’abuso sessuale sui propri cari, e anche altri tipi di violenza sessuale.
Alla fine di aprile sono stati scoperti 33 crimini.
La maggior parte dei casi di VSLC sono stati rilevati nelle seguenti regioni dell’Ucraina: Kherson — 67, Kyïv — 52, Doneck — 26, Khar’kiv -18, Zaporizhzhya — 7, Mykolaïv — 5, Chernihiv — 4, Luhansk — 3.
Nella regione di Kherson, i procuratori ucraini hanno appurato i fatti di stupro, compiuti dai soldati della FR, le torture, e anche la violenza condizionata dal genere nei confronti delle madri, delle mogli e delle sorelle dei soldati ucraini.
Per i fatti di violenza sessuale (stupro di residenti locali, tentativo di stupro di residenti minorenni, stupro di residenti donne e uccisione del marito) durante l’occupazione russa dei villaggi delle regioni di Kyïv e Chernihiv, 16 soldati della FR hanno ricevuto un avviso di garanzia. Gli atti d’accusa nei confronti di cinque persone sono stati mandati in tribunale. Un uomo è stato condannato a 12 anni di reclusione.
Le forze dell’ordine ucraine hanno citato i seguenti esempi di segnalazioni di garanzia e di atti d’accusa.
Il 31 marzo è stato inviato al tribunale l’atto d’accusa per l’imputazione di un soldato della FR, che per quattro mesi ha violentato una residente trentaduenne della regione di Kherson, minacciando la vittima e il figlio di nove anni di rappresaglia fisica.
Il 30 marzo è stato comunicato l’atto di garanzia in contumacia a tre soldati della FR, che nel marzo del 2022 per due settimane hanno sistematicamente violentato una residente di 33 anni della regione di Kyïv, minacciando lei e la figlia tredicenne di rappresaglia fisica.
Il 4 aprile è stato comunicato l’atto di garanzia in contumacia a tre soldati della FR, che nell’aprile del 2022 in base ad un accordo preliminare con il loro comandante hanno violentato a turno una residente di 21 anni della regione di Khar’kiv. Secondo le informazioni delle forze dell’ordine, il comandante russo non solo era a conoscenza del crimine commesso, ma ha dichiarato ai suoi subordinati, che sarebbe stato il primo a parteciparvi.
Nei casi di denuncia in contumacia di soldati della FR, le forze dell’ordine ucraine si basano sugli interessi delle vittime: se la vittima vuole ottenere la sentenza del tribunale nazionale, inizia il processo giudiziario. Inoltre, proprio la determinazione del crimine di guerra e la raccolta di prove, che potranno essere usate nelle istituzioni internazionali, per richiamare alla responsabilità penale l’alta dirigenza della FR, è la priorità.
Tra gli ultimi fatti è stato scoperto, che da aprile a maggio 2022, trovandosi in una delle città occupate della regione di Doneck, i soldati della FR hanno catturato quattro soldati delle Forze Armate dell’Ucraina. I difensori ucraini sono stati trattenuti nel territorio della FR per un anno. I prigionieri di guerra sono stati torturati ferocemente, tra le altre cose gli hanno mutilato i genitali con la corrente elettrica.
Nel complesso aumenta il numero di vittime tra i soldati uomini delle FAU, trattenuti in una prigione russa. I difensori dell’Ucraina, che giungono in una prigione russa, subiscono torture, mutilazioni dei genitali con la corrente elettrica e stupri.
I gruppi di lavoro mobili congiunti (procuratori, inquirenti, esperti internazionali e psicologi) individuano sistematicamente nuovi fatti di VSLC nei territori dell’Ucraina occupati dalla FR. Inoltre, il numero di casi di VSLC stabilito ufficialmente non riflette la portata reale della violenza, e con la liberazione dei nuovi territori il numero di vittime individuate aumenta. Tuttavia, dopo la liberazione dei territori nell’est e nel sud dell’Ucraina è stato tracciato un modello preciso: ovunque si trovavano i soldati russi, sono stati rilevati casi di violenza sessuale. Questo può servire come ulteriore prova del fatto, che i soldati delle FA della FR hanno usato la violenza sessuale come arma per distruggere la nazione ucraina, e testimoniare il crimine di genocidio.
Attualmente, grazie alla collaborazione dell’Ufficio del Procuratore Generale con i partner, le vittime ricevono costantemente assistenza medica e psicologica. Alle vittime vengono garantiti beni di prima necessità e assistenza materiale, vengono evacuate in rifugi e case al sicuro.
I procuratori ucraini collaborano con i partner internazionali e ucraini, che aiutano a indagare più efficientemente sui crimini di VSLC e, soprattutto, a tenere conto e a garantire le necessità delle vittime e dei testimoni. È stata avviata una collaborazione con il Tribunale Penale Internazionale, viene promossa la comunicazione con l’Ufficio di Pramila Patten, Rappresentante speciale del Segretario generale dell’ONU per la violenza sessuale in condizioni di conflitto.
Le forze dell’ordine segnalano, che è estremamente importante comunicare i casi di violenza sessuale. Ciò permette di ristabilire la giustizia, ottenere risarcimenti e richiamare alla responsabilità i colpevoli. Del resto, le vittime non sono mai colpevoli della violenza sessuale, i colpevoli sono sempre coloro, che la commettono. In fin dei conti, le comunicazioni sulla VSLC possono essere necessarie per l’indagine dei crimini di guerra al Tribunale Penale Internazionale e al Tribunale Speciale Internazionale, e diventare la base o una parte dei processi giudiziari. In questo modo, le storie delle vittime diventeranno la loro arma ad azione ritardata, che permetterà di richiamare alla responsabilità i criminali di guerra, e aiuteranno le forze dell’ordine a sconfiggere l’aggressore sul piano giuridico.
Considerando ciò, l’ufficio del pubblico ministero invita sia le vittime, che i testimoni a comunicare i fatti di violenza sessuale, compiuta durante l’occupazione russa. Perfino se le vittime attualmente si trovano in altri paesi, possono denunciare ciò che hanno visto oppure vissuto, per non permettere ai criminali di guerra della FR di evitare la punizione.
Inoltre, le forze dell’ordine si impegnano a provvedere alla protezione delle vittime e dei testimoni, e a garantire la tutela di tutte le informazioni o i dati personali. Anche le vittime potranno controllare le questioni, relative alle loro storie, e di avvalersi del diritto alla riservatezza. Per evitare la disapprovazione, le forze dell’ordine si impegnano a non trasmettere e a non rendere pubbliche le informazioni, che possono portare ad accuse, insulti, alla condanna, al disprezzo o alla derisione delle vittime. Come è stato evidenziato nell’Ufficio del Procuratore Generale, la sicurezza, la salute e la dignità delle vittime sono la priorità, e le forze dell’ordine sono richiamate a garantire l’inclusività e a non permettere alcuna manifestazione di discriminazione. Gli approcci indicati sono già utilizzati dall’Ufficio del Procuratore Generale nel lavoro con le vittime di VSLC. Inoltre, un lavoro simile è stato avviato nelle regioni ucraine di Khar’kiv e Kherson.
Al 1° maggio 2023, nel Gruppo per la tutela dei diritti umani di Khar’kiv sono in cantiere 16 casi di violenza sessuale. In 10 casi sono vittime donne (due casi si tratta di stupro), in sei casi le vittime sono uomini
Ringraziamo l’Ufficio del Procuratore Generale dell’Ucraina per aver fornito informazioni