La Russia è responsabile di tutte le azioni sui territori occupati dell’Ucraina

L’iniziativa “Tribunale per Putin” fa un appello per non permettere alla Russia di legalizzare gli “offshore giuridici” nei territori occupati per evitare le responsabilità.
22 Ottobre 2022UA DE EN ES FR IT RU

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Dall’inizio dell’incremento dell’aggressione della Federazione Russa nel febbraio 2022, le cosiddette autorità della Repubblica Popolare di Luhansk (RPL) e della Repubblica Popolare di Doneck (RPD) hanno perso nel complesso anche la minima indipendenza operativa e hanno iniziato ad essere direttamente sottomesse all’FSB, alle forze armate della Federazione Russa (FR) e ad altri dicasteri corrispondenti della FR. Le forze armate russe sono state apertamente introdotte sul territorio delle regioni di Luhansk e Doneck, mentre le formazioni militari locali hanno ricevuto l’ordine di sottomettersi totalmente e di eseguire tutti i loro ordini.

Secondo il diritto internazionale, il paese che compie l’occupazione di un territorio, e quindi la FR, esercita il pieno controllo di fatto su quanto avviene in questo territorio e ne è responsabile.

La FR utilizza attivamente i concetti di RPL e di RPD per il possibile sottrarsi alla responsabilità di aver commesso crimini internazionali su questo territorio. Il sostegno formale al loro fittizio stato di indipendenza consente alla FR di non applicare in questi territori né il diritto internazionale, né la legislazione dell’Ucraina e neanche la legislazione della FR. In conclusione, secondo i rapporti delle autorità ucraine, dei mass media e delle organizzazioni ucraine ed internazionali, in questi territori vengono commessi i seguenti crimini internazionali:

  1. Si eseguono detenzioni ed arresti arbitrari di massa;
  2. Si compiono esecuzioni senza processo di massa;
  3. Hanno luogo sparizioni di massa della popolazione civile, a cui partecipano i rappresentanti delle amministrazioni militari;
  4. Sono stati edificati luoghi di detenzione sul territorio delle regioni di Doneck e Luhansk (ce ne sono anche in altri territori occupati dell’Ucraina e del territorio della FR), per la reclusione prolungata dei cittadini dell’Ucraina senza presentare le accuse e senza fondamento giuridico:
    • prigionieri di guerra (ciò consente di non riconoscerli in qualità di prigionieri nella FR e, di conseguenza, di non farli tornare in Ucraina);
    • ostaggi civili che non sono combattenti ucraini e, di conseguenza, prigionieri di guerra, ma che sono stati catturati dalle forze armate della FR;
    • i civili che non hanno superato la “filtrazione” (ossia non sono passati attraverso un controllo).
  5. Nei luoghi di detenzione, costruiti dalla FR sul territorio delle regioni occupate di Doneck e Luhansk, vengono commessi crimini di massa, in particolare:
    • le persone vengono tenute in condizioni disumane, spesso senza acqua e cibo, senza cure mediche, in locali sovraffollati, il che di fatto equivale a torture e maltrattamenti;
    • violenza e tortura sistematica, stupro;
  6. Trasferimento obbligatorio degli ucraini nella FR;
  7. Mobilitazione obbligatoria di tutta la popolazione maschile a partire dai 18 anni;
  8. Altri crimini.

Tali crimini possono diminuire considerevolmente se l’attenzione del governo ucraino, degli altri paesi e dei mass media nazionali ed internazionali faranno capire alla Russia, che proprio questa è pienamente responsabile di tutte le azioni illegali che avvengono in quelle zone.

Non esiste alcuna singola RPL e RPD, o sue singole autorità, compresi i tribunali. Pertanto, in questi territori deve essere applicato il diritto internazionale, la legislazione ucraina o russa.

Sulla base di tali considerazioni, riteniamo che:

  1. Di tutte le azioni che hanno luogo sul territorio occupato dell’Ucraina, l’unico soggetto responsabile è la Federazione Russa.
  1. Raccomandiamo di astenersi dall’utilizzo autonomo delle denominazioni RPL e RPD, in quanto non riflettono il reale quadro dell’amministrazione di questi territori. Tali territori possono essere definiti come "territori delle regioni di Luhansk e Doneck occupati dalla FR", "amministrazione dell'occupazione militare russa col nome RPL/RPD", mentre le autorità locali: autorità di occupazione, oppure amministrazione di occupazione della FR.
  1. I tribunali, organizzati sul territorio occupato della FR, non sono legittimi, poiché la loro esistenza e attività contraddicono il diritto internazionale, la legislazione dell’Ucraina e persino la legislazione della FR.
  1. Le sentenze che possono essere emesse da questi tribunali, in particolare in caso di possibile esecuzione degli imputati, devono essere ritenute in conformità al diritto internazionale, alla legislazione dell'Ucraina e della FR, come sentenze ed esecuzioni extragiudiziali. Di conseguenza, la loro esecuzione costituirà un crimine di guerra internazionale, la cui responsabilità sarà attribuita ai rappresentanti della FR e dell’amministrazione occupante.
  1. Tutte le sentenze del cosiddetto “tribunale della RPD” vanno considerate come “condanne extragiudiziali”, in quanto contraddicono il diritto internazionale, la legislazione dell'Ucraina e della FR.
  1. In quanto la pena capitale è vietata in Ucraina, mentre nella FR è stata stabilita una moratoria, l’esecuzione di tali condanne sul territorio occupato costituirà esecuzioni extragiudiziali e, di conseguenza, deve considerarsi un crimine internazionale commesso da rappresentanti della Federazione Russa.
  1. La FR deve riconoscere tutti coloro che sono trattenuti nei territori occupati delle regioni di Luhansk e Doneck come prigionieri, mentre tutte le persone che hanno lo status di non-combattente devono essere immediatamente liberate in conformità alle istanze del diritto umanitario internazionale.
  1. La FR deve immediatamente aprire i corridoi per l’evacuazione dei civili dal territorio occupato in Ucraina in conformità alle istanze della Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949 sulla protezione della popolazione civile in tempo di guerra.
  1. Le organizzazioni internazionali, in particolare l’ONU e l’OSCE, devono pretendere dalla FR il rispetto delle istanze del diritto internazionale su tutti i territori occupati, incluse le regioni di Luhansk e Doneck, e anche garantire un’inchiesta indipendente dalla FR sui crimini internazionali, che vengono continuamente commessi nei territori occupati.

Versione ridotta. Versione intera in ucraino qui, in inglese qui.

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