Come citare in giudizio la Russia per crimini contro l’ambiente nel Mar Nero e nel Mar d’Azov

L’argomento è la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto marittimo del 1982: come applicarla nelle cause giudiziarie contro la Federazione Russa. La Federazione Russa è infatti accusata di crimini contro l’ambiente nel Mar Nero e nel Mar d’Azov. Le mine e i missili russi, oltre ad essere una minaccia continua per i civili, interferiscono con il delicato ecosistema marino del Mar Nero e del Mar d'Azov.
01 Settembre 2022UA DE EN ES FR IT RU

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Non si contano i crimini commessi dall’esercito russo sul territorio ucraino dopo che la Federazione Russa ha scatenato il suo attacco massiccio contro l’Ucraina. Il bacino del Mar Nero e del Mar d’Azov, dove gli ecosistemi marini sono stati pesantemente danneggiati, meritano un discorso a parte.

Non appena è scoppiato il conflitto le navi da guerra russe sono entrate illegalmente nelle acque territoriali ucraine, nel disprezzo più totale per le leggi che disciplinano questi ingressi. E ogni giorno le navi russe violano le normative e le ordinanze della Guardia Costiera.

I russi sferrano continui attacchi missilistici dalle loro navi, che sono ancorate, illegalmente, nel territorio costiero ucraino. Alcuni dei missili non raggiungono i loro obiettivi e scoppiano direttamente in mare. Quando questi missili esplodono, l'impatto causa danni gravi alle risorse biologiche marine.

La Russia ha anche disseminato di mine il Mar Nero, dal Bosforo a Odessa, e in un secondo tempo il Mare d'Azov. L'uso di mine navali alla deriva rappresenta innanzitutto una minaccia per la navigazione civile e, di fatto, per la vita umana. Ma sono sotto scacco anche l'ecosistema del Mar Nero e del Mare d'Azov, e gli stretti di Kerch e del Mar Nero.

Già prima dell’invasione militare, la Federazione Russa aveva bloccato i porti marittimi ucraini, mettendo in atto, di fatto, un blocco navale. Questo blocco è tuttora in vigore.

In seguito all’aggressione russa quasi non passa giorno che non si registrino episodi di abbattimenti di navi e di aerei nelle acque territoriali ucraine. Questi attacchi provocano anche un danno importante all’ecosistema del Mar Nero e del Mare d’Azov.

La Federazione Russa che è, di fatto, la responsabile delle azioni delle proprie navi da guerra, sta violando platealmente il diritto marittimo internazionale e in particolare la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) del 1982, che era stata ratificata dalla legge federale russa № 30-FZ del 26 aprile 1997.

Firmando e ratificando questa Convenzione la Russia è diventata uno Stato Contraente e ha acconsentito a rispettare i vincoli della Convenzione. La Convenzione è tuttora in vigore in Russia.

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