A Bucha la polizia ha aperto il Centro operativo per la documentazione dei crimini di guerra dei russi — tutti possono unirsi al suo lavoro

Per la raccolta di testimonianze sui crimini di guerra, commessi dagli aggressori nella regione di Kyïv, le forze dell’ordine hanno creato un apposito canale Telegram.
24 Settembre 2023UA DE EN ES FR IT RU

Штаб документування воєнних злочинів росіян у Бучі. Скриншот з відео Національної поліції Штаб документирования военных преступлений россиян в Буче. Скриншот из видео Национальной полиции

Il Centro operativo per la documentazione dei crimini di guerra dei russi a Bucha. Screenshot dal video della Polizia nazionale

A Bucha è stato aperto il Centro operativo per la documentazione dei crimini di guerra, in cui le forze dell’ordine documentano e predispongono le testimonianze delle vittime e dei testimoni degli omicidi, delle torture, del trattamento disumano, degli stupri e di altre atrocità, commesse dagli aggressori nella regione di Kyïv.

“Nel lavoro del Centro operativo sono stati coinvolti non solo eminenti specialisti, ma anche tutte le risorse tecnico-materiali accessibili della Polizia nazionale dell’Ucraina”, — si legge in un comunicato della Polizia nazionale. Così, nel Centro operativo lavora il laboratorio mobile di analisi del DNA. La sua attrezzatura permette di analizzare contemporaneamente il DNA di quattro/cinque vittime. Il risultato si può ottenere già entro due ore.

“La maggior parte dei crimini di guerra si scopre proprio grazie alle testimonianze dei nostri cittadini. Per questo, per favore, non siate indifferenti: aiutateci a fare giustizia e a punire i colpevoli”, — dice la polizia.

Le forze dell’ordine esortano chiunque abbia qualsiasi informazione sui crimini di guerra commessi nella regione, a rivolgersi al Centro operativo all’indirizzo: Bucha, via Enerhetykov, 2, Biblioteca pubblica della comunità di Bucha.

Si puà anche chiamare al numero +380 68 046 16 55 o lasciare segnalazioni sul canale Telegram “Crimini di guerra regione di Kyïv”.

Il Gruppo per la tutela dei diritti umani di Khar’kiv (GPDU) collabora attivamente con il Centro operativo e altri organi competenti dell’ordine pubblico. Questa collaborazione consiste, in particolare, nello scambio operativo di informazioni sui crimini di guerra, sulle vittime e sui testimoni di questi crimini.

Ricordiamo, che i residenti della regione di Kyïv vittime dell’aggressione russa, che hanno perso parenti, proprietà, hanno congiunti in una prigione russa, possono rivolgersi per assistenza giuridica, umanitaria e piscologica gratuita all’accoglienza del GPDU a Kyïv. I civili, che a causa della guerra hanno perso dei parenti, hanno la possibilità di ottenere assistenza finanziaria. Registrazione preliminare al numero: +380 50 555 27 95


Come abbiamo raccontato recentemente, le forze dell’ordine hanno avanzato sospetti verso un soldato delle forze armate della Federazione Russa, che ha dato l’ordine di identificare tutte le persone vestite con abiti neri come nemici. A causa di tale “identificazione del nemico”, i russi hanno ucciso il vigilante di un supermercato. Non aveva armi e non rappresentava alcuna minaccia per gli aggressori; tuttavia, i russi “hanno deciso di eseguire l’ordine criminale e hanno aperto il fuoco con un’arma automatica contro il civile”, hanno segnalato all’Ufficio del Procuratore Generale.

I russi sono entrati a Bucha il 27 febbraio 2022. Durante i 33 giorni di occupazione, i russi hanno commesso nel distretto di Bucha della regione di Kyïv più di 9000 crimini di guerra: più di 270 crimini al giorno. “Più di 1400 civili pacifici sono stati uccisi. Molti di loro sono stati torturati. Tra i morti ci sono 37 bambini. Altri 52 bambini sono stati feriti”, — ha dichiarato il procuratore generale Andrej Kostyn.

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