Vincitrice ucraina del “Nobel”: per l’Ucraina è necessario ratificare quanto prima lo Statuto di Roma

L’Ucraina ha firmato lo Statuto di Roma già il 20 gennaio 2000, ma non l’ha ancora ratificato.
01 Febbraio 2023UA DE EN ES FR IT RU

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Per l’Ucraina è necessario ratificare quanto prima lo Statuto di Roma, alla base del lavoro della Corte penale internazionale (CPI), ha dichiarato nell’intervista a Radio Liberty Oleksandra Matvijchuk, capo del “Centro per le libertà civili”, che ha vinto il Premio Nobel per la pace di quest’anno.

“Sentiamo la critica dei partner internazionali: voi promuovete l’idea di creare un tribunale speciale per l’aggressione, ma voi stessi non avete adempiuto fino in fondo i vostri obblighi e non avete ratificato lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale. So che di questo rispondono le autorità statali. Comprendo queste argomentazioni, ma la mia posizione in qualità di attivista per i diritti umani è che bisogna ratificare lo Statuto di Roma”, ha evidenziato.

Secondo le parole di Matvijchuk, la ratifica di questo documento darà all’Ucraina una serie di vantaggi.

“Innanzitutto, questo darà all’Ucraina dei diritti supplementari che adesso non abbiamo (poiché adesso abbiamo solo l’obbligo di collaborare all’indagine). Noi stessi ci siamo rivolti alla CPI per aiuto, ma non abbiamo i diritti degli altri membri. E d’altra parte, questo è un enorme stimolo per l’adattamento della nostra legislazione interna”, ha sottolineato il capo del “Centro per le libertà civili”.

Allo stesso tempo, secondo lei, il processo di persuasione delle autorità ucraine riguardo la necessità di ratificare quanto prima lo Statuto di Roma sarà complicato.

L’Ucraina ha firmato lo Statuto di Roma già il 20 gennaio 2000, ma non l’ha ratificato, sebbene dopo l’Accordo di Associazione con l’UE nel 2014 la ratifica di questo documento costituisca uno degli immediati obblighi internazionali dell'Ucraina.

Allo stesso tempo, lo Statuto di Roma prevede la possibilità di riconoscimento da parte dello stato della giurisdizione del tribunale su determinate cause giudiziarie anche senza ratifica, è necessario solo presentare un’appropriata domanda a riguardo.

L’Ucraina ha riconosciuto la giurisdizione della CPI su due questioni con le dichiarazioni del Ministero degli Affari Esteri, presentate il 17 aprile 2014 per i casi di Maidan e dell'8 settembre 2015 su crimini contro l'umanità e crimini di guerra commessi sul suo territorio.

Alla fine di maggio, il vicecapo dell’Ufficio del presidente, Andrej Smirnov, nell’intervista a Radio Liberty ha sostenuto che a causa del possibile pericolo per i militari ucraini, la ratifica dello Statuto di Roma da parte dell'Ucraina adesso non è attuale.

“Rimanderei la questione della ratifica dello Statuto di Roma, almeno durante la guerra, fino alla vittoria dell'Ucraina. Perché, in conformità con lo Statuto di Roma, le speciali autorità competenti dei paesi stranieri ricevono una moltitudine di dichiarazioni dal paese-aggressore su presunti (sottolineo, presunti) crimini commessi dai nostri militari. E la stessa Corte penale internazionale è obbligata a valutare questi eventi”, ha spiegato il vicecapo dell'UP.

Poco più tardi, il Ministro della Giustizia, Denis Malyus’ka, in un commento a Radio Liberty, ha anche sottolineato che fino alla fine della guerra la ratifica dello Statuto di Roma da parte dell’Ucraina è impossibile. Secondo le sue parole, la ratifica immediata dello Statuto di Roma da parte dell'Ucraina “non cambierà praticamente nulla per noi in termini di giurisdizione”, quindi la proroga nella ratifica di questo documento non è pericolosa.

Alla fine di marzo, la comunità giuridica dell’Ucraina ha avviato una campagna informativa per esortare la ratifica dello Statuto di Roma della CPI. L'importanza della ratifica di questo documento per l'Ucraina è stata evidenziata dall’organizzazione Human Rights Watch alla fine di aprile.


Fonte: Radio Svoboda.

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