Un crimine calibrato: chi c'è dietro l'attacco all'Amministrazione statale regionale (ASR) di Mykolaïv?
L'attacco missilistico all'edificio dell'Amministrazione statale regionale di Mykolaïv (ASR) è avvenuto il 29 marzo 2022 alle 8:35 del mattino. Un missile ha colpito la facciata dell'edificio, provocando ingenti danni. A seguito dell'impatto sono morte 37 persone, un terzo dell'edificio è stato distrutto sino alle fondamenta, il resto è pericolante.
La squadra Truth Hounds ha iniziato quasi immediatamente la propria indagine sulle circostanze di questo attacco. Abbiamo visitato il luogo del bombardamento e i centri abitati del distretto di Očakovskij della regione di Mykolaïv, condotto una rassegna delle open source, analizzato le fotografie satellitari MAXAR e, in collaborazione con il Centro per le tecnologie di superficie, effettuato calcoli che hanno aiutato a confermare la nostra versione del tipo di arma utilizzata. Inoltre, insieme al CTS, abbiamo elaborato dei modelli in 3D del missile e dei danni all’edificio dell’ASR.
Abbiamo stabilito, che l'attacco all'edificio dell’ASR di Mykolaïv è stato provocato da un missile cruise del tipo “Kalibr”.
Il momento di impatto del missile sul locale dell’ASR di Mykolaïv è stato colto da una telecamera installata sul tetto del CR “Admiral”, che si trova a 40 metri a sud-ovest dell’ASR. Questo video è stato pubblicato dal capo dell'ASR di Mykolaïv, Vitalij Kim, sul suo canale Telegram, il giorno dell'attacco.
Innanzitutto, è evidente il fatto che si tratti un missile cruise, perché nel fotogramma è chiaramente visibile l’impennaggio laterale sul corpo del missile. Inoltre, si vede bene che le alette sono disposte perpendicolarmente alla parte principale del missile.
Se si confronta il missile col fermo-immagine del video del suo impatto sull’ASR con altri missili cruise della FR, per il suo aspetto esteriore i più simili al missile del video sono i missili cruise del tipo “Kalibr”, e i missili Kh-101 e Kh-555. Gli ultimi due tipi di missili vengono solitamente lanciati dall’alto, dagli spazi aerei russi e bielorussi al confine con l’Ucraina, nonché dalle acque del Mar Nero e del Mar Caspio. Il “Kalibr” viene solitamente lanciato dalle acque del Mar Nero e del Mar Caspio.
Dal territorio della FR potevano essere lanciati solo missili Kh-101 e Kh-555. Tuttavia, in questo caso, si deve anche tenere conto delle circostanze dell'incidente, ed esattamente delle caratteristiche dell'esplosione di munizioni. Secondo i rapporti ufficiali, basati sull'analisi della natura dei danni, l'esplosione è avvenuta all'interno dell'edificio. Hanno un tale effetto i missili armati di un testata penetrante speciale, quasi sempre presente nei “Kalibr”. Questa peculiarità di costruzione non rientra nelle caratteristiche tecnico-tattiche del missile di tipo Kh-101, l’esplosione della testata penetrante in essi avviene a una distanza di qualche metro dall’obiettivo.
Riteniamo impossibile il lancio dei missili dal territorio della Bielorussia, poiché, secondo le comunicazioni del canale Telegram per il monitoraggio dell'attività militare sul territorio della repubblica “Belorusskij Gajun”, dall’aeroporto di Luninec (regione di Brėst) ha avuto luogo una serie di decolli di aerei da attacco Su-25 nello stesso momento dell’attacco a Mykolaïv. Tuttavia tutti questi hanno in dotazione missili a corto raggio di tipo Kh-25ML, Kh-25MLP, S-25L o Kh-29L, che non sarebbero riusciti a colpire l’obiettivo di Mykolaïv.
Anche la direzione del lancio verso il Caspio sembra dubbia. Il fatto che il missile nell’ipotetico lancio dal Mar Caspio avrebbe dovuto virare dalla sua traiettoria primaria di 120 gradi (poiché il missile ha colpito l'edificio da nord-ovest), rende la possibilità di un tale lancio improbabile. Inoltre, i lanci a distanza dei missili (e la distanza da Mykolaïv fino alla costa del Mar Caspio è di circa 1300 chilometri) vengono sempre rilevati dal sistema di monitoraggio ucraino e, di conseguenza, i sistemi di allarme per la minaccia di attacchi aerei di fatto si attivano in tutte le regioni del paese. Tuttavia, il 29 marzo né a Mykolaïv, né nella maggior parte delle altre regioni dell'Ucraina, ci sono stati segnali di allarme aereo immediatamente prima dell'attacco.
Di conseguenza, l'uso di un missile di tipo “Kalibr” rimane la versione più probabile. Inoltre, questa versione coincide con le versioni precedenti dell'indagine ufficiale.
Il lancio del missile è stato effettuato dalle acque del Mar Nero.
Nel complesso, i missili della famiglia “Kalibr” non sono destinati al lancio aereo, e attualmente manca qualsiasi informazione su un simile impiego di questo tipo da parte delle FA della FR.
L'uso di un missile di tipo “Kalibr”, l'assenza di un preventivo allarme aereo e la traiettoria del volo indicano un possibile lancio del missile dalle acque del Mar Nero. Questa tesi è confermata anche dalla testimonianza di una testimone oculare, che la mattina del 29 marzo ha sentito il sorvolo di un missile sopra il villaggio Ivanovka, del distretto di Očakovskij, situato sulla costa del golfo del Dnepr. I documentaristi di Truth Hounds sono riusciti ad intervistare la donna alla fine di luglio.
L'attacco è stato effettuato da una nave lanciarazzi di superfice, presumibilmente la fregata “Admiral Essen”.
Nel periodo precedente l'attacco all'ASR, nel Mar Nero c’erano dieci navi della FMM della FR, che erano capaci di sferrare un appropriato attacco missilistico: due fregate, quattro sommergibili e quattro piccole imbarcazioni missilistiche.
Lo screening della baia di Sebastopoli tra il 28 ed il 29 marzo esclude la probabilità di esecuzione dell’attacco dai sommergibili, poiché in quel momento si trovavano tutti nella baia. Le fregate russe “Admiral Essen” e “Admiral Makarov”, nonché le due corvette “Ingušetija” e “Vyšnij Voloček” si trovavano proprio nelle acque del Mar Nero.
L'analisi della disposizione di ciascuna di queste navi in mare rispetto all’obiettivo, e anche il confronto di questa informazione con le testimonianze dei testimoni del sorvolo del missile in direzione di Mykolaïv e con le caratteristiche tecniche dei missili della famiglia “Kalibr”, indica che la cosa più probabile sia che il “Kalibr” sia stato proprio lanciato dalla fregata russa “Admiral Essen”.
In primo luogo, i responsabili di questo attacco sono i comandanti della nave.
Nelle open source siamo riusciti a trovare l’informazione sull'equipaggio della fregata “Admiral Essen”, compresi i suoi comandanti: il capitano di secondo grado Aleksandr Smirnov e il tenente comandante Anatolij Peretjat’ko, che controlla la testata missilistica e di artiglieria della nave. Proprio loro possono essere responsabili di questo crimine di guerra.
L’attacco all'ASR di Mykolaïv è un crimine di guerra.
Riteniamo che il bombardamento dell'ASR di Mykolaïv sia un crimine di guerra, in quanto attacco premeditato a un obiettivo civile. Lo Statuto di Roma della Corte penale Internazionale definisce le aggressioni a obiettivi civili come crimini di guerra ai sensi dell'articolo 8(2)(b)(ii). E perfino se ci fossero dubbi sullo status civile dell’edificio, l’attacco ad esso sarebbe comunque un crimine di guerra per mezzo di un attacco di natura indiscriminata 8(2)(b)(iv). Ovvero, uno in cui il danno inflitto è chiaramente sproporzionato rispetto all'insignificante vantaggio militare, che le FA della FR avrebbero potuto ottenere a seguito dell'attacco.
Indagine completa al link.
L'indagine è stata condotta dall'organizzazione ucraina per la difesa dei diritti umani Truth Hounds in collaborazione e con il supporto dell’International Partnership for Human Rights, del Centro per le tecnologie di superficie e del NED (National Endowment for Democracy).
Truth Hounds è una squadra di specialisti dei diritti umani che da oltre otto anni si occupa della documentazione e dell’indagine sui crimini di guerra e sulle violazioni dei diritti umani in Ucraina, e anche in diversi paesi dell'Europa orientale, dell'Asia centrale e del Caucaso per ristabilire la giustizia alle vittime di crimini di guerra e per la punizione dei colpevoli della loro esecuzione.
Truth Hounds è membro della Coalizione per la corte penale Internazionale, della iniziativa T4P e anche della coalizione Ukraine.5am.