La Russia fa prigionieri i bambini ucraini nella “prima ondata di deportazione”

Come le persone temevano, la Russia e i suoi sostenitori locali rifiutano di far tornare i bambini ucraini mandati in vacanza o a studiare in Russia oppure nella Crimea occupata.
Galja Kojnaš13 Gennaio 2023UA EN ES FR IT RU

Обстріл Запоріжжя 9 жовтня 2022 (фото: Державна служба України з надзвичайних ситуацій). Дітей вивозять до Росії (фото з російського пропагандистського ЗМІ) Zaporizhzhia bombing 9.10.2022 (photo: State Emergency Service of Ukraine). Children being taken to Russia (photo from Russian propaganda media) El bombardeo de Zaporizhia del 9 de octubre de 2022 (Foto: MInisterio de situaciones de emergencia de Ucrania). Los niños son llevados a Rusia (Foto de los medios de propaganda rusa). Bombardement de Zaporijjia le 9 octobre 2022 (photo : Ministère des Situations d’urgence d’Ukraine). Des enfants sont emmenés en Russie (photo issue des médias de propagande) Bombardamento di Zaporižžja del 10 ottobre 2022 (foto: Servizio statale dell’Ucraina per le emergenze). I bambini vengono portati in Russia (foto dal media propagandistici russi) Обстрел Запорожья 9 октября 2022 года (фото: Государственная служба Украины по чрезвычайным ситуациям). Детей вывозят в Россию (фото из российского пропагандистского СМИ)

Bombardamento di Zaporižžja del 10 ottobre 2022 (foto: Servizio statale dell’Ucraina per le emergenze). I bambini vengono portati in Russia (foto dal media propagandistici russi)

Come le persone temevano, la Russia e i suoi sostenitori locali rifiutano di far tornare i bambini ucraini mandati in vacanza o a studiare in Russia o nella Crimea occupata. Ai genitori dei bambini, mandati da Energodar (regione di Zaporižžja) nel Territorio di Krasnodar, è stato detto che i loro figli resteranno in Russia per un periodo indefinito. Dmytro Orlov, sindaco di Energodar, afferma che nei messaggi si chiede ai genitori di spedire indumenti caldi e “assicurano” che i loro figli andranno a scuola in Russia. In sostanza, i bambini sono tenuti in ostaggio e li “coltiverà” il paese che combatte contro il loro paese.

Commentando la situazione dei bambini di Energodar, Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol’, evidenzia che i tentativi degli occupanti russi a Melitopol’ di mandare i bambini nella Crimea occupata o in Russia, sono falliti per l’opposizione dei genitori. Fëdorov avverte i genitori ucraini, che vivono in condizioni di occupazione, a non consegnare i propri figli. “C'è l'alta probabilità che i rašisty li utilizzino come scudi umani e non tornino a casa”.

Questa tattica è già stata rilevata in quelle zone della regione di Char’kov che sono state occupate dall’inizio di settembre. Durante la conferenza stampa del 24 ottobre, Jurij Sobolevskij, primo vicecapo del Consiglio regionale di Cherson, ha riferito che la Russia trattiene in modo coatto i bambini delle regioni occupate di Cherson e Zaporižžja. Nelle “amministrazioni” russe delle città occupate si afferma che i bambini torneranno, ma gli stessi genitori dovranno andare a prenderli in diverse regioni della Russia e nella Crimea occupata. È molto probabile che dopo impediranno sia ai genitori, che ai bambini di tornare in Ucraina. Sobolevskij è convinto che la Russia abbia preso i bambini in ostaggio. Egli sostiene, che i russi hanno organizzato la deportazione dalla regione di Cherson in ondate ed è convinto che l’allontanamento dei bambini ucraini si deve considerare come una prima ondata. Ritiene, che la Russia utilizzi tale tattica per migliorare la propria catastrofica situazione demografica, e che i bambini ucraini siano considerati futuri soldati per l’esercito russo.

Il centro delle inchieste giornalistiche si è messo in comunicazione con coloro che sono convinti, che sia impossibile far tornare i bambini. Una donna da Geničesk (regione di Cherson), che ha rilasciato un’intervista in forma anonima, ha detto che gli occupanti hanno cercato di giustificare il rifiuto di restituire i bambini, affermando che era stato dato per motivi di sicurezza, in quanto attualmente nella regione di Cherson sia pericoloso. I tentativi di usare questo come giustificazione non sono solo cinici, poiché provengono dallo stato-aggressore, ma anche chiaramente falsi, poiché la Russia non permette agli ucraini di spostarsi nel territorio, sotto controllo dell’Ucraina.

Non c'è alcun fondamento a credere che la Russia sia preoccupata per gli interessi degli stessi bambini, e ci sono stati casi in cui i genitori hanno perso completamente il contatto con i figli.

Galina Lugova, capo dell’amministrazione militare di Cherson, invita i genitori ad opporsi a ogni tentativo di costringerli a mandare i figli in Russia o nella Crimea occupata. Secondo le sue parole, lei non capisce come sia possibile consegnare su richiesta il certificato di nascita del bambino e di mandarlo “in vacanza”, mentre i bambini vengono portati via sotto una minaccia armata.

Se si crede al “Ministero dell'Istruzione nella regione di Cherson” russo, solo a ottobre, duemilacinquecento scolari sono partiti dalla regione di Cherson per i “sanatori” della Russia.

Ci sono comunicati, secondo i quali in modo simile si sono sviluppate situazioni in alcuni centri abitati della regione di Char’kov. Lì, i genitori hanno spiegato il loro permesso a mandare via i figli perchè preoccupati per la sicurezza e il benessere psicologico dei bambini in condizioni di guerra.

Bisogna sottolineare, che la Russia crea appositamente una scelta: i bambini o saranno mandati nel territorio dello stato aggressore o saranno soggetti ai pericoli della guerra in corso e ai traumi psicologici a questa connessi. Gli occupanti poi complicano in modo particolarmente eccessivo e rendono estremamente pericoloso il trasferimento dalle zone occupate delle regioni di Zaporižžja e Cherson al territorio sotto il controllo del governo dell'Ucraina, nonché la successiva permanenza su questi territori. Oleksandr Staruch, capo dell'Amministrazione regionale di Zaporižžja, il 27 ottobre ha riferito che 90 persone in tutto sono riuscite a lasciare la regione nelle ultime 24 ore.

Il 24 ottobre i russi ad un posto di blocco hanno sparato contro un’automobile con due bambini. L'autista e suo figlio sono morti, solo la figlia piccola è sopravvissuta.

Questo genere di terrore, così come gli spietati bombardamenti russi di obiettivi civili, evidenziano il cinismo, nascosto dietro le dichiarazioni degli occupanti riguardo al fatto che trattengono i bambini in Russia e nella Crimea occupata, perché preoccupati per loro incolumità.

Condividere l'articolo