“Filtraggio” dei cittadini dell’Ucraina da parte degli occupanti: una violenza a più livelli

Per identificare gli ucraini sleali verso la Russia, gli invasori usano perquisizioni, interrogatori e torture.
Mychajlo Savva, esperto del Centro per le libertà civili12 Marzo 2023UA DE EN ES FR IT RU

Російські військові перевіряють чоловіка на одному з блокпостів. Фото: твіттер-аккаунт OSINTtechnical Russian soldiers screen a man at a checkpoint (Twitter, OSINTtechnical) Des militaires russes contrôlent un homme lors d’un passage de check-point. Photo : compte Twitter OSINTtechnical Soldati russi controllano un uomo in uno dei posti di blocco. Foto: account Twitter OSINTtechnical Российские военные проверяют мужчину на одном из блокпостов. Фото: твиттер-аккаунт OSINTtechnical

Soldati russi controllano un uomo in uno dei posti di blocco. Foto: account Twitter OSINTtechnical

La parola “filtraggio” è diventata ampiamente nota durante l’invasione russa in Ucraina, sebbene questa pratica sia apparsa molto prima. I campi speciali di filtraggio per i prigionieri di guerra e i rimpatriati esistevano in Unione Sovietica dal 1942 al 1949. Durante le azioni di guerra in Cecenia (1994 – 1996, 1999 – 2003), sono passate attraverso il “filtraggio” dei soldati e delle agenzie di spionaggio russe non meno di 200mila persone, ossia un quinto dei ceceni. La Russia non vuole abbandonare il suo passato totalitario e lo ha portato in Ucraina con le truppe di occupazione. È necessario studiare dettagliatamente una sfera così significativa di violazioni dei diritti umani come il “filtraggio” e fare tutto il possibile per interrompere questa pratica.

I soldati russi chiamano filtraggio i controlli forzati e la registrazione dei cittadini dell’Ucraina per le strade e nei locali residenziali, ai posti di blocco, in speciali punti di filtraggio. L’esame delle caratteristiche dei detenuti rivela lo scopo di questi controlli forzati: individuare e privare della libertà le persone attive, che sembrano pericolose per il regime di occupazione. Questi controlli si effettuano dal 2014 in diverse forme e in diverse situazioni: nei territori occupati, all'ingresso del territorio della Russia, all'uscita dalla Federazione Russa verso i paesi dell’Europa. In questo articolo sono descritti i diversi tipi di “filtraggio”. Ognuno di essi crea le condizioni per la violazione dei diritti dell’uomo, e bisogna conoscere tutte queste condizioni. Ma qui non tratteremo dei luoghi di reclusione, dove inviano le persone che non hanno passato il “filtraggio”. Questo è l’argomento di un’esame a parte.

La posizione dell’alta amministrazione della FR consiste nel non usare il “filtraggio”, ma effettuare la registrazione dei cittadini dell’Ucraina all'ingresso in Russia in conformità alla prassi internazionale. È falso. Le testimonianze delle persone consentono di concludere con certezza, che i russi aspirano a realizzare il “filtraggio” dell'intera popolazione della parte occupata dell'Ucraina.

Il cosiddetto “filtraggio iniziale” si attua per le strade degli insediamenti urbani occupati e ai posti di blocco. Le risorse di informazione russe usano il termine “filtraggio iniziale”. Per le strade e ai posti di blocco si controllano i documenti, si esaminano le auto, a volte si esaminano le persone alla ricerca di tatuaggi sospetti.

Il “filtraggio” è obbligatorio per i residenti dei territori occupati. Nell’autunno dello scorso anno, tra la popolazione si è diffusa la notizia per cui senza passare il filtraggio le persone non potevano uscire dai confini del loro insediamento urbano. Oltre ai controlli per le strade e ai posti di blocco, sono stati costruiti speciali punti di filtraggio per il “filtraggio totale”. Nell’autunno e nell’estate 2022, in tali punti sono state installate tende ed altri locali temporanei. I residenti dei territori occupati sono obbligati a recarsi in questi punti autonomamente con le proprie auto, oppure li conducono lì con autobus appositi. Nella primavera del 2022, le code per passare il filtraggio erano lunghissime. Le persone hanno vissuto in auto diversi giorni, oppure sono venute più volte nella speranza di passare il “filtraggio” prima del coprifuoco. Allora i punti di filtraggio lavoravano 24 ore.

Durante il “filtraggio”, le persone si registrano in base ai documenti ucraini e si rilevano le impronte digitali, vengono interrogate riguardo ai rapporti con il governo dell’Ucraina, della Russia, delle autorità di occupazione locali. Una delle domande più frequenti è “Volete andare in Ucraina?”.

Si controlla necessariamente il telefono cellulare: i messaggi sui social network, l’elenco dei contatti, le foto. Spesso, al momento del controllo del telefono, viene recuperata una copia del backup dei dati per visualizzare le informazioni eliminate.

Lo scopo del controllo del telefono è la valutazione dell’atteggiamento di una persona nei confronti del governo dell’Ucraina, l’identificazione dei suoi rapporti con i soldati ucraini. Se le informazioni sui social network parlano di patriottismo di una persona, del suo sostegno alle Forze armate dell’Ucraina (FAU), allora per gli occupanti è già un motivo sufficiente per arrestarla.

Le pattuglie e i dipendenti dei “punti di filtraggio” hanno le stampe dei tatuaggi, la cui presenza costituisce un motivo per la detenzione. Tra questi tatuaggi ci sono rune, croci e tridenti. I loghi dei giochi per computer e altri simboli sconosciuti sono considerati sospetti. Si cercano anche abrasioni specifiche sulla pelle, dovute all'uso di armi leggere e giubbotti antiproiettile, abrasioni dell'indice della mano destra, lividi sulla spalla destra, dovuti al rinculo nel momento dello sparo.

Il filtraggio può concludersi con la detenzione della persona. Nella zona ad alto rischio si trovano veterani dell'operazione antiterrorismo, ex militari, agenti di polizia, guardie di frontiera e dipendenti di altri servizi di sicurezza, membri di organizzazioni patriottiche. Durante il “filtraggio”, si cercano appositamente alcune di queste persone. Come ha raccontato uno dei testimoni: “Ad alcuni posti di blocco sono salite sull’autobus persone con delle liste e con queste hanno controllato i documenti di tutti”. Quelli che non hanno passato il filtraggio scompaiono.

Se la persona ha passato il “filtraggio”, riceve un foglio di carta di forma rettangolare di piccole dimensioni. Su questo foglietto sono indicati il suo cognome, il nome, il patronimico, la data di nascita, il timbro con il nome del punto di filtraggio (PF), per esempio “PF Senza nome”, poco più in basso c’è la dicitura “Schedato”, ancora più in basso ci sono la data e la firma di chi ha effettuato il filtraggio. Il cognome di questa persona non è indicato. Le persone devono portare questo foglietto con il passaporto. Come dichiarano i dipendenti dei punti di filtraggio, per le persone che passano questa procedura, il “certificato” è un lasciapassare in tutti i territori occupati, con cui si può anche entrare nel territorio della FR. Di fatto si ordina di presentare questi “certificati” ad ogni controllo. Come ha raccontato uno dei testimoni: “Fino a settembre, la speculazione intorno al “filtraggio” è diminuita drasticamente, i “certificati” sono diventati non più effettivi”.

Папірець, що підтверджує проходження російської “фільтрації”. Фото: privat ‘Certificate’ confirming someone has passed through Russian filtration (privat) Papier confirmant que la personne a passé la « filtration » russe. Photo : privat Foglietto, che certifica il passaggio del “filtraggio” russo. Foto: privat Бумажка, подтверждающая прохождение российской “фильтрации”. Фото: privat

Foglietto, che certifica il passaggio del “filtraggio” russo. Foto: privat

Un ulteriore tipo di filtraggio è il controllo completo di tutti i residenti della città. I soldati entrano in ogni casa o appartamento, controllano i documenti, i telefoni, cercano tatuaggi, perquisiscono i locali. Gli stessi soldati russi lo chiamano “filtraggio”. Nel corso di tali eventi, la violenza è impiegata in modo massiccio: pestaggi, torture. Sono stati registrati casi di omicidi e stupri. Tali filtraggi possono essere effettuati più volte in un centro abitato. Dopo tali filtraggi, alcuni residenti degli insediamenti dell’occupato Capo Kinburn nella regione di Mykolaïv li hanno portati “nella fossa”. Li hanno gettati in una fossa appositamente scavata nel terreno, dove li hanno trattenuti per un mese, picchiati e torturati.

La procedura di “filtraggio” traumatizza psicologicamente molte persone, soprattutto i bambini. Sono noti episodi, in cui alle persone, che hanno passato il “filtraggio”, dopo hanno avuto bisogno dell'aiuto di uno psicoterapeuta per molto tempo. Nei punti di filtraggio per il rilevamento dei tatuaggi, spogliano sia gli uomini, che le donne. Questo avviene in locali speciali. Soltanto i minorenni e le donne sopra i 40-45 anni non vengono spogliati. Durante il filtraggio, molte persone si trovano in condizioni pericolose per la vita e la salute, che degradano la dignità dell’individuo: in locali freddi, senza finestre e condizioni per dormire, senza acqua e cibo, senza accesso all’assistenza medica.

Un tipo speciale di filtraggio sono i controlli alla frontiera degli ufficiali del FSB dei cittadini dell’Ucraina, che lasciano la Russia attraverso i paesi vicini. A volte gli ucraini sono interrogati per diverse ore. A seguito di quest'ultima tappa del “filtraggio”, alcune persone vengono arrestate.

Condividere l'articolo