L’anno della Grande guerra e le prospettive della nostra vittoria
L’Ucraina ha già ottenuto diverse vittorie importanti. A cominciare almeno dal fatto che i miti sullo “stato fallito” (ucraino) e sul “secondo esercito del mondo” (russo) si sono dissolti come fumo di propaganda. Le truppe russe in Ucraina oggi distruggono non l'indipendenza ucraina, ma i residui del loro precedente status di superpotenza.
La guerra è sangue e grandi sofferenze. Ma allo stesso tempo, con questo sacrificio collettivo di milioni, gli ucraini hanno conquistato quello che numerose generazioni prima di noi sognavano: il riconoscimento degli ucraini come soggetto, come nazione nel mondo.
Nella lunga lotta nazionale, siamo stati soli a lungo, oggi siamo parte della coalizione mondiale, e questa volta sempre meno come oggetto dell’attenzione di qualcun altro e sempre più come soggetto del nostro destino.
Abbiamo ottenuto successo nel chiarire per noi il posto dell’Ucraina nella costruzione geopolitica del mondo: “Se un tempo abbiamo spezzato lance su ‘con chi dobbiamo stare’, adesso finalmente ci rivolgiamo alla questione ‘chi dobbiamo essere’” (Pavel Kazaryn).
Prima Maidan, e adesso la guerra ci hanno spiegato, che essere uniti non significa essere tutti uguali. Ancora qualche sforzo e ci convinceremo, che le nostre differenze non sono il nostro fato, ma la nostra ricchezza.
Quelli che si imbarazzavano a ricordare la propria origine ucraina, oggi ne sono orgogliosi.
Questo elenco potrebbe continuare, ma è importante riconoscere che tutte queste vittorie sono state possibili perché eravamo dalla parte della Verità, della Luce e del Bene. Continueremo a vincere ancora, se vi resteremo. Allora avremo la benedizione di Dio.
Ciò significa gioire della forza spirituale del popolo ed accrescerla costantemente. Da questo la Luce sarà solo più forte.
Allo stesso tempo, ciò significa contrarre il nostro nuovo contratto sociale: amministrare il tribunale a favore del più forte è criminale; arricchirsi sulla povertà degli altri è da condannare; rubare è degno di pena, impossessarsi del bene altrui è vergognoso; calpestare un altro per elevarsi è umiliare se stessi. La guerra l'ha insegnato non a tutti, ma non c'è dubbio, che c’è chi si impegna per i bisognosi o i derubati.
Ciò significa rispettare il governo per il bene da esso compiuto e, allo stesso tempo, indicargli gli errori e non permettere che, combattendo con il mondo dell’autocrazia e del dispotismo, il nostro governo sia contagiato dal suo disprezzo per l'uomo e dal fascino della supremazia della violenza. Altrimenti, la differenza tra il nostro ed il mondo nemico verrà cancellata.
Ciò significa vedere l’abisso e superarlo, ma non fissarlo, altrimenti l’abisso inghiottirà anche te.
Ciò significa salvaguardare la tua verità, in cui credi, ma non ammettere che migliaia di nostre verità personali incrocino le loro spade, lacerando così la verità della nostra terra e la sua sicurezza.
Così adempiamo alla nostra missione di cittadini e al nostro dovere verso i caduti.
E vinceremo.
Gruppo di iniziativa “Primo Dicembre”
Olja Hnatjuk, Vladymyr Ermolenko, Evhenyj Zakharov, Yosif Zysel’s, Yhor’ Kozlovskyj, Myroslav Marynovich, Yhor’ Jukhnovskyj, Jaroslav Jackyv