Ha detto addio alla vita mentre intorno le case crollavano sotto i bombardamenti come fossero castelli di carta

Ninel’ Černyšenko, di Borodjanka, ha visto con i suoi occhi gli aerei russi che prendevano di mira le abitazioni civili. Nonostante tutto, crede nella vittoria, nella pace e nella ricostruzione dell’Ucraina.
Oleksandr Vasil’jev 01 Agosto 2023UA DE EN ES FR IT RU

Com’è stato per lei il primo giorno di guerra?

Stranamente, non avevo paura. Dentro di me credevo che saremmo sopravvissuti a tutto, anzi: ne ero certa.

Che cos’è successo a Borodjanka nei primi giorni?

Probabilmente anche gli altri credevano, come me, che sarebbe andato tutto bene, quindi non volevano lasciare le proprie case.

Quando sono arrivati i russi a Borodjanka?

Il primo marzo, ma erano “di passaggio”. Noi abitiamo in via Central’na, e i blindati russi ci sono sfilati davanti. Per due giorni non abbiamo dormito in casa. Il 2 marzo, quando siamo tornati nella nostra via, abbiamo visto cose tremende.

Non auguro a nessuno di trovarsi davanti a cose del genere: spaventoso. Finestre rotte, porte divelte, tutto spaccato, tutto a pezzi, come a pezzi era il nostro cuore. Uno spettacolo tremendo.

C’erano cadaveri ovunque, non sapevamo dove mettere i piedi... Abbiamo recuperato tutto il possibile, da casa nostra.

Che danni ha subìto la sua palazzina? Ci sono state vittime fra gli abitanti?

Non è morto nessuno da noi, no. C’è stata una vittima in quella accanto, che è stata centrata. Si noti che i russi hanno bombardato Borodjanka con una precisione tale che non ci sono crateri vicino alle case: le hanno centrate tutte in pieno.

La palazzina accanto a noi ha avuto molti danni e ci sono state parecchie vittime. I cadaveri erano per strada, c’erano braccia, gambe, teste tutto intorno. Dopodiché i cani hanno trascinato i resti nel cortile fra i palazzi. Erano parecchi.

Ci sono stati crimini contro i civili da parte dei militari russi, durante l’occupazione di Borodjanka?

Molti hanno detto che i primi giorni i russi sparavano alla gente a caso. Ho sentito anche che si sono presentati a casa di una famiglia.

Hanno detto al marito che volevano la moglie, che se la portavano via. Lui ha provato a ribellarsi, e gli hanno sparato davanti a tutti gli altri. Dopodiché hanno anche sparato a due dei loro soldati perché non andassero a raccontarlo in giro.

Un’altra cosa che mi viene in mente: appena fuori Borodjanka c’è un passaggio a livello. Nella casa vicino viveva una coppia con i figli. Per poter controllare il passaggio a livello, quelle bestie dei russi gli sono entrati in casa, hanno ammazzato tutti, hanno piazzato un carro armato in cortile e hanno annunciato che ci avrebbero abitato loro, lì dentro. Cercavano i nazisti, correvano ovunque. Ma non ne hanno trovato neanche mezzo. Ammazzavano la gente normale...

Secondo lei i russi l’hanno fatto apposta a bombardare le abitazioni?

Penso proprio di sì: avevano molta paura che dalle case gli lanciassero le molotov. I primi giorni ho visto una colonna di loro mezzi che passava tra le case della via Central’na. Il cannone del primo carro armato puntava a sinistra; quello dopo, a destra. Dai blindati, invece, sparavano sulle case con i mitra pesanti.

Один будинок росіяни розбомбили, адже хлопець із того будинку виклав в інтернет фото російської техніки у Бородянці. Вони вирахували та обстріляли той будинок. They fired at one house because the guy posted on the Internet photos of Russian equipment in Borodianka. They figured it out and fired at the house. Dispararon contra un edificio, porque un chaval publicó en Internet las fotos de maquinaria bélica rusa en Borodyanka. Se percataron y dispararon contra la casa.

Hanno bombardato una casa perché un tipo aveva messo su internet foto di mezzi russi a Borodjanka. Hanno identificato la casa e l’hanno bombardata.

Poi è arrivato un aereo. Volava bassissimo, faceva un rumore tremendo. E abbiamo detto addio alla vita. È in quei momenti che lo capisci: dieci passi da una parte o dall’altra, e ci resti secco. Potevamo solo sperare in Dio.

Dalla finestra abbiamo visto le bombe che centravano la casa accanto. Si è accartocciata sotto i nostri occhi: tre secondi e non c’era più. È una cosa tanto spaventosa che neanche riesco a descriverla.

Poi l’aereo è tornato, ma nella direzione opposta. E di nuovo eravamo tra la paura di morire e la casa che tremava... Quella volta hanno centrato la palazzina al n. 371. L’hanno fatto apposta, non è stato un caso! Tutte e otto le palazzine sono state colpite allo stesso modo.

Che cosa è successo alle sue proprietà?

Il mio appartamento è stato distrutto, quello di mia figlia è ridotto in cenere, la macchina è a pezzi, il garage pure... Tutto distrutto. Ci siamo ritrovati per strada; l’unica consolazione è che siamo vivi. Siamo felici di essere sopravvissuti: ce lo facciamo bastare.

Nella sua palazzina, i russi hanno saccheggiato gli appartamenti? Li hanno occupati?

Quando sono tornata a casa, ho visto — mi scusi — il water sporco. Si sono presi la mia biancheria e hanno lasciato la loro, sporca. Dalle misure si capiva che non erano molto alti, forse erano burjati. Lo sciacallaggio dilagava, sì. Nella casa accanto sono andati a stare i loro ufficiali; di fronte, in una villetta, i soldati. Chiaramente con le porte aperte, andavano e venivano, facevano i loro comodi.

У мого чоловіка вкрали будівельні інструменти, взуття у нас багато вкрали, одяг. Забирали все, й таке, що нашим людям навіть не буде цікаво. A construction tool was stolen from my husband, and many shoes and clothes were stolen. They even took things our people take for granted. Le robaron la caja de herramientas de construcción a mi esposo, también muchos zapatos y ropa. Se llevaron cosas que a la gente de aquí ni le interesan.

A mio marito hanno rubato attrezzi da muratore, scarpe e vestiti. Si sono presi roba che alla nostra gente neanche interessa.

Lo stato vi aiuta?

Al ritorno dallo sfollamento ci hanno dichiarati “profughi temporanei” perché abbiamo perso la casa. Abbiamo fatto domanda e adesso riceviamo 2000 grivne al mese [circa un decimo del salario mediano]. Ma hanno detto che è solo finché non ci trovano un appartamento.

Che cosa ha provato, quando è tornata dopo lo sfollamento?

I primi quattro mesi ho pianto e basta. Io e mio marito siamo arrivati e abbiamo visto che a casa nostra avremmo potuto anche starci, ma purtroppo il soffitto era crollato e i muri quasi. Un’altra cosa volevo dire: quelle bestie dei russi non lo sanno quanto lavorano duro gli ucraini.

Ricostruiremo tutto, andrà tutto bene. E i nostri soldati sconfiggeranno i nemici. Tutti quanti.

Ho sempre saputo che la vittoria sarà nostra, e anche la Crimea; tutto sarà nostro. Solo, non immaginavo a che prezzo.

È cambiato il suo atteggiamento verso i russi?

Non so come la terra non gli si spalanchi sotto i piedi e li inghiotta. Ma c’è un Dio, e gli presenterà il conto. Non si possono maltrattare così i civili. Non si devono violentare i bambini. Secondo me, in primavera avremo ormai vinto. E festeggeremo e ricostruiremo tutto quanto. Andrà tutto bene. Se Dio vorrà!

Нінель Чернишенко, мешканка селища Бородянка на Київщині Ninel Chernyshenko, a resident of Borodianka Ninel Chernyshenko, residente del pueblo de Borodyanka en la región de Kyiv

Ninel’ Černyšenko, abitante di Borodjanka, regione di Kiyv

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