La giustizia non ha termini di prescrizione

L’iniziativa “Tribunal for Putin” sottolinea la necessità di elaborare una strategia per un’indagine efficace di tutti i crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità a livello nazionale.
24 Febbraio 2023UA DE EN ES FR IT RU

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Un anno fa, la Russia ha iniziato una guerra su vasta scala per distruggere lo stato ucraino e tutti quelli che lo proteggono e lo sostengono. E per questo è stata scelta la strategia della terra bruciata: ogni città, che ha opposto resistenza agli attacchi russi, già il secondo giorno ha subito bombardamenti ed attacchi aerei, per giunta hanno attaccato popolazione civile e obiettivi civili. Mariupol’, Khar’kiv, Okhtyrka, Mykolaïv, Kherson, Sjevjerodonec'k, Bakhmut, Izjum, Kupjans'k, e altre città. A causa dei bombardamenti indiscriminati, e talvolta intenzionali, le vittime sono state decine di migliaia di civili morti e feriti, sono state distrutte decine di migliaia di edifici. 8 milioni di profughi hanno trovato rifugio all'estero, 5.3 milioni si sono trasferiti dalla zona delle ostilità nei distretti più sicuri del paese.

Nei territori occupati, gli aggressori hanno ucciso civili pacifici, li hanno torturati, rapiti e portati con la forza in Russia. Decine di migliaia di persone hanno sofferto a causa di questi crimini. Gli occupanti hanno letteralmente fatto di tutto per spezzare la nostra volontà di resistenza e costringerci alla sottomissione.

Tuttavia, il nostro esercito, il paese, il popolo hanno resistito, dando prova di coraggio, coesione, tenacia di fronte all’aggressore sleale, molto più numeroso e meglio armato. L'eroica rivendicazione della libertà da parte degli ucraini, indubbiamente sostenuta dalla comunità internazionale, infonde speranza per la vittoria dell'Ucraina. Questo è il principale risultato dell'anno.

I crimini compiuti non possono restare impuniti, poiché comporteranno crimini nuovi e ancora più grandi. L'iniziativa “Tribunal for Putin” nel corso di quest’anno ha documentato più di 33.000 incidenti, classificati da noi preliminarmente come genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Le vittime di questi crimini richiedono giustizia: il richiamo alla responsabilità dei colpevoli, il loro processo e il risarcimento del danno inferto.

Quali sono le prospettive di ottenere giustizia?

Nessun sistema di ordine pubblico del mondo riuscirebbe ad indagare su una tale quantità di crimini. Gli organi della polizia nazionale non hanno abbastanza risorse, il Tribunale internazionale per il crimine di aggressione che, come speriamo, sarà presto istituito dall’ONU, sarà in grado di esaminare i crimini della maggiore carica politica e militare della Russia. La Corte penale internazionale esaminerà soltanto alcuni crimini più clamorosi. E quando indagheranno le restanti decine di migliaia? Quanti decenni sono necessari per questo, vivranno le vittime fino alla giusta sentenza e al risarcimento del danno? Senza cambiamenti istituzionali nel sistema di indagine dei crimini e nella procedura giudiziaria, la giustizia può risultare illusoria.

La giustizia deve essere ripristinata e certificata per via legale. Per questo, deve esserci un sistema efficace di indagine di tutte le circostanze dei crimini, che sarà orientato soprattutto al ripristino dei diritti delle vittime di tali crimini. Uno strumento così efficace di ripristino della giustizia deve funzionare a livello nazionale, oggi è evidente, che il sistema giudiziario e di polizia in vigore non riuscirà a far fronte all’enorme massa di crimini registrati, e per migliorare la situazione deve essere elaborata una strategia per l’indagine efficace di tutti i crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità a livello nazionale, inclusa la modifica della legislazione ed il rafforzamento delle capacità degli organi di forza pubblica e giudiziari, al fine di raggiungere l'obiettivo principale: ogni vittima, ogni persona che ha subito danni per questa guerra deve ricevere una sentenza, che determini il giusto ripristino del diritto e del risarcimento per il danno causato dall'aggressione russa.

È un processo difficile e lungo, e richiede il consolidamento di sforzi, di risorse, di approcci a livello nazionale e il coinvolgimento dei partner internazionali. Inoltre, ricordiamo il famoso slogan parigino del 1968 “Siate realisti, chiedete l'impossibile!” e vogliamo ribadire ancora una volta che la giustizia, come i reati in questione, non ha termini di prescrizione, e la sua effettiva realizzazione dipende innanzitutto dai nostri sforzi.

Gloria all’Ucraina!

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